Il mal di schiena è uno dei disturbi più comuni e, forse proprio per questo, spesso non viene nemmeno riferito al medico. Sembra un fastidio banale, da affrontare con il fai da te e il passaparola. Così, intorno alla lombalgia sono cresciuti falsi miti, che non aiutano a curare il problema. Sono molte le abitudini che pensiamo siano corrette e che, invece, si rivelano errate. Al contrario, prevenzione e informazioni precise sono fondamentali per evitare il dolore alla schiena e i dolori articolari. Vediamo, allora, di fare chiarezza.
Lombalgia? Spesso dipende da una posizione sbagliata
I disturbi che derivano da difetti posturali sono numerosi e non sempre l’identificazione della causa è immediata. Di solito, i primi sintomi non sono dolorosi, ma non è possibile sapere quando la situazione peggiorerà: dipende anche dall’età. A volte può essere anche solo un formicolio e bruciore ai piedi.
Il dottor Roberto Pozzoni, specialista in Ortopedia e traumatologia all’Irccs Istituto ortopedico Galeazzi di Milano ci spiega:
«Esistono campanelli d’allarme che devono indurre la persona a fare un controllo dal medico»
«Si tratta per esempio dell’asimmetria del movimento, o di vizi torsionali accompagnati da riduzione del movimento articolare» spiega l’esperto. Dal mal di schiena si può però stare alla larga con alcuni accorgimenti. Osservare l’allineamento del corpo, controllando per esempio che l’orlo dei pantaloni sia alla stessa altezza, aiuta a capire se esiste un vizio posturale» suggerisce l’ortopedico.
«Da adulti, infatti, scoliosi trascurate possono essere causa di disturbi funzionali importanti e correggibili solo con l’intervento chirurgico».
«Praticare esercizio fisico, cambiare spesso la posizione durante l’attività lavorativa ed eseguire semplici esercizi di stretching possono prevenire i disturbi da postura sbagliata», prosegue Pozzoni.
Tacchi e schiena: facciamo chiarezza
Quando superano i cinque centimetri, i tacchi causano uno spostamento in avanti del baricentro del corpo. Per compensare questa variazione, esso reagisce con un inarcamento lombare che modifica la distribuzione dei carichi sui dischi vertebrali. Attenzione anche alle scarpe prive di tacco, che provocano uno squilibrio. Il tacco ideale per dire addio mal di schiena lombare e agli altri dolori alla schiena è di 3-4 centimetri.
Mal di schiena e materasso
Il mal di schiena notturno o al risveglio è provocato spesso dalla posizione che si assume a letto. Ma contro lombalgia e lombosciatalgia, per i muscoli della schiena è meglio un materasso duro o ortopedico?
«Non esiste il materasso ideale: per un buon riposo deve essere compatto, né troppo rigido né troppo molle, meglio se ortopedico “comodo” e di buona qualità» spiega Pozzoni. Nel caso si abbia sofferto di lombalgia acuta, è fondamentale evitare i movimenti bruschi mentre ci si alza dal letto. Il modo migliore è girarsi su un fianco, mettersi seduti e infine alzarsi.
Cause psicologiche
Il mal di schiena, ricordate, può dipendere anche dallo stato d’animo. Le tensioni emotive provocano infatti un irrigidimento della muscolatura paravertebrale e, dunque, ne diminuiscono l’elasticità (dolore muscolo-tensivo). I muscoli perdono forza e parte delle loro caratteristiche funzionali nello stabilizzare il busto durante i movimenti, con la comparsa di sintomi dolorosi e lombalgia.
Esercizi contro il mal di schiena
Contro il mal di schiena ideale è fare ginnastica e allenare gli addominali. Il “core” è la fascia muscolare che comprende il complesso coxo-lombo-pelvico. Favorisce la postura corretta e le azioni dinamiche, consentendo una buona stabilità. Questa muscolatura, quindi, va rafforzata in caso di mal di schiena lombare con esercizi mirati, integrati con un programma di stretching.
Meglio l’acquagym del nuoto
L’aquagym può essere un toccasana per la lombalgia: rinforza la muscolatura e non sovraccarica la schiena. Il movimento in acqua sfrutta il galleggiamento, tonificando l’apparato muscoloscheletrico. L’efficacia aumenta quando l’acqua arriva al torace coprendo la pancia. Se troppo alta ostacola il movimento, se troppo bassa non garantisce sufficiente resistenza.
Al contrario, in caso di mal di schiena il nuoto è indicato solo se e quando si è in grado di nuotare bene, in modo fluido, senza determinare sovraccarichi funzionali. Poi, per aiutarsi a mantenere una posizione corretta, è bene seguire la riga posta sul fondo delle piscine.
Corsa, bici, moto: poco adatti se hai dolore alla schiena
La corsa è sconsigliata alle persone che soffrono di mal di schiena, soprattutto se in sovrappeso e con squilibri funzionali. Meglio camminare velocemente, raggiungendo l’andatura al limite della corsa. È sempre opportuno fare degli esercizi di riscaldamento prima di iniziare.
Andare in bicicletta non è controindicato per chi ha dolore alla schiena, bisogna però utilizzarla con una giusta regolazione di pedali, sella e manubrio.
«Se si è soggetti a episodi di lombalgia, è meglio fare percorsi poco sconnessi e prevalentemente in pianura, evitando ripide salite che obbligano a pedalare sollevandosi dal sellino, sovraccaricando il tratto lombare della colonna vertebrale» spiega l’esperto.
«Per quanto riguarda l’uso di motocicli e ciclomotori, soprattutto con assetto sportivo, è consigliabile scegliere il modello giusto. Potrebbe anche essere d’aiuto utilizzare supporti lombari» aggiunge l’ortopedico.
Aumentano i casi di mal di schiena da smartphone
Da qualche tempo è sempre più comune un nuovo ‘tipo’ di lombalgia: il mal di schiena da smartphone o da pc. Passare numerose ore al computer con una postura obbligata può facilmente portare disturbi alla schiena da “sovraccarico” o da “compressione” e generare più di una contrattura dolorosa. I primi a segnalare disagio sono collo, spalle e schiena. Inoltre, per evitare di avere problemi bisogna essere attenti all’altezza dei gomiti, che devono trovarsi più in alto della tastiera, non accavallare le gambe e alzarsi o cambiare posizione spesso.
Gli smartphone, in particolare, hanno cambiato la nostra vita, ma stanno cambiando anche la nostra postura regalandoci fastidiosissimi mal di schiena. Ci pieghiamo in avanti e assumiamo una posizione innaturale che Steve August, fisioterapista neozelandese ha definito iGobba (“iHunch”). È la posizione che si assume ogni volta (e sono diverse decine al giorno!) che controlliamo il telefono. La testa di un adulto pesa tra i 4,5 e i 5 chilogrammi. Quando incliniamo il capo in avanti di 60 gradi per leggere qualcosa sullo smartphone, il collo deve sostenere un peso di circa 27 chilogrammi. Questo atteggiamento può generare rigidità del collo o delle spalle, mal di schiena e mal di testa, oltre a provocare, a lungo andare, una postura scorretta.
Colpisce soprattutto le donne
Mal di schiena basso, lombare, in gravidanza, colpo della strega… Un’indagine promossa da Assosalute (Associazione nazionale farmaci di automedicazione) mostra come oltre un italiano su due, il 50,9% degli intervistati, sia stato colpito almeno una volta nella vita dal mal di schiena. Coinvolge tutte le età e le donne in particolar modo. Tra le cause vengono indicate il lavoro (43%), i fattori climatici (28,5%), l’età (23,8%) e la sedentarietà (22,7%). E ora può essere anche un sintomo Covid. Inoltre, il 76% ha sofferto di qualche fastidio muscolare negli ultimi sei mesi, per sovrappeso, lavori di casa o scarpe scomode.
Rimedi
Quando il mal di schiena è intenso occorre fermarsi. «Nella fase acuta, ossia nelle prime 36-48 ore, è necessario il riposo» conferma Pozzoni. Però non va bene esagerare. «Passata la fase acuta, bisogna contrastare la rigidità con un’attività di stretching controllato e rafforzare la muscolatura addominale con esercizi che non sovraccarichino la schiena» chiarisce l’esperto.
Gli antinfiammatori non steroidei, o Fans, sono utili per alleviare il dolore alla schiena nella fase acuta, ma non intervengono sulle cause del mal di schiena. Superati i primi giorni, possono essere effi caci i cerotti medicati o le pomate a base di arnica. Il dolore, però, è un campanello d’allarme e proprio per questo non va sottovalutato. Una volta passato, non bisogna ritenersi “guariti”, ma accertare le cause del mal di schiena e agire su di esse.
La maggior parte degli episodi di lombalgia si risolvono spontaneamente entro qualche giorno. È sempre bene, comunque, osservare la frequenza con cui il mal di schiena compare e l’intensità del dolore per capire quando preoccuparsi.
«Se il male perdura, bisogna rivolgersi al proprio medico, anche per escludere che il problema abbia un’origine diversa, per esempio renale, vascolare o genitale. Se queste vengono escluse e la lombalgia pare essere legata a un problema muscoloscheletrico, il medico curante può prescrivere un esame radiografico e indirizzare la persona da uno specialista» spiega Pozzoni.
Servizio di Livia Gamondi.
Con la consulenza del dottor Roberto Pozzoni, specialista in Ortopedia e traumatologia all’Irccs Istituto ortopedico Galeazzi di Milano.