Studio Università Innsbruk, sarà utile nello sviluppo di nuove terapie anti-Hiv
Roma, 25 gen (Adnkronos Salute) – Ricercatori dell’Istituto di Chimica organica dell’università di Innsbruck hanno scoperto un nuovo meccanismo mediante il quale il virus dell’Hiv guida la sua riproduzione nelle cellule umane. La proliferazione del virus, se non contenuta con l’aiuto di antivirali, può portare all’Aids. Diversi scienziati stanno ancora cercando nuovi punti attaccabili del virus, per sviluppare terapie più efficienti. Il team di ricerca, guidato da Kathrin Breuker, ha identificato proprio uno di questi punti, decifrando un nuovo meccanismo di riproduzione del virus. Lo studio, pubblicato su ‘Nature Communications’, rappresenta dunque un passo avanti nello sviluppo di migliori terapie anti-Hiv.
Per moltiplicarsi e diffondersi – spiega una nota – il virus penetra nelle cellule umane e incorpora le sue informazioni genetiche nel nucleo cellulare del Dna. Di conseguenza, nuovo mRna viene prodotto dal Dna del virus incorporato e viene trasportato dal nucleo cellulare nel citosol, dove viene trascritto in proteine virali, che vengono poi utilizzate per la replicazione del virus. Per far uscire rapidamente l’mRna del virus dal nucleo cellulare, il virus porta con sì una proteina chiamata Rev; è stato riconosciuto che, perchè l’mRna possa lasciare rapidamente il nucleo cellulare, devono legarsi all’Rna virale da 8 a 10 molecole di questo tipo.
La scienza si è concentrata a lungo nel comprendere quale sia l’ordine in cui si attaccano le proteine Rev e dove si trovino esattamente sull’Rna, con lo scopo di individuare un modo per attaccare il virus attraverso una terapia mirata a interromperne il ciclo di replicazione. Finora sono state condotte ricerche con l’aiuto di diversi metodi ma il team austriaco ne ha utilizzano uno nuovo.
I ricercatori hanno sintetizzato in laboratorio le molecole naturali: un peptide che corrisponde al sito di legame della proteina Rev e segmenti di diversa lunghezza dell’mRna del virus. Hanno osservato le loro interazioni con l’aiuto della spettrometria di massa Elettrospray e della dissociazione attivata da collisione. “Oltre all’Rna con un peptide, abbiamo trovato anche complessi di due peptidi. Nei segmenti più lunghi di Rna, ne abbiamo osservati anche alcuni da cinque peptidi”, spiega Kathrin Breuker, il cui team ha esaminato questi costrutti più da vicino e ha scoperto un nuovo sito di legame mai rilevato in precedenza.