L’idea di utilizzare la danza come antistress e come cura affonda le radici nell’antichità. Gli antichi greci nell’isola di Kos associavano alle pratiche mediche attività ricreative, come il ballo e il teatro. Utilizzare il corpo come se fosse uno strumento musicale aiuta a strutturare la mente, a centrare e canalizzare l’energia.
«Il flamenco, inteso come la somma di canto, musica e ballo, è l’arte dell’espressione emozionale per antonomasia» spiega Lisa Flores, insegnante di flamenco e counselor. Conosciamo, allora, questo ballo più da vicino.
Una danza che cura l’anima
Ballare il flamenco può aiutare a liberare le emozioni. Non è un caso, infatti, che i nomi con cui vengono definiti i diversi generi siano indicativi di una condizione emotiva:
- la Seguirilla (dolore),
- l’Alegria (allegria),
- la Buleria (scherzo).
«Seguire una lezione di flamenco, quale che sia il livello, implica un punto fondamentale: capire cosa sia il compas, cioè il ritmo base della danza. Imparare ad andare a tempo aiuta a sintonizzarci con il ritmo della vita, senza accelerarlo né ritardarlo, imparando a utilizzare il nostro tempo interno, nel presente, nel qui e ora» racconta l’insegnante.«Se durante una lezione i nostri piedi fanno un suono fuori ritmo (cosa possibile e frequente) ci sembrerà di sentire uno strumento scordato ma, piano piano, attraverso la concentrazione e l’esercizio, impareremo ad accordarlo» aggiunge Lisa Flores.
Coinvolge e comunica
Il flamenco è un’arte dalle radici antiche e profonde in cui i vari interpreti si esibiscono comunicando tra loro con il corpo e con l’energia. Questo intenso dialogo coinvolge in maniera diretta anche il pubblico.
L’aspetto realmente importante del flamenco è, infatti, il suo contenuto espressivo, veicolato dall’interprete allo spettatore.
È caratterizzato da una serie di elementi principali:
- “lo zapateado”, cioè il battito dei piedi,
- “los marcajes”, cioè le figure coreografiche,
- il “braceo”, ossia i movimenti stilizzati delle braccia, delle mani e delle dita che si fondono su una complessa base ritmica (compas) e che necessitano, per essere eseguiti, di una grande dose di concentrazione e di passione.
Cura l’elaborazione del dolore
Lo stile di flamenco più adatto a lavorare sul dolore, sulla sofferenza fisica o emotiva è la Seguirilla (tecnicamente canto della morte). Cantare il dolore, esprimerlo con il corpo, ballare con esso aiuta a elaborarlo.
Attraverso il ballo, il ritmo e il canto, si può curare la ferita: da quell’esperienza ormai interiorizzata ed elaborata nasce qualcosa di nuovo che si esprime attraverso il ritmo.
I diversi stili del flamenco
Lo stile Alegria (allegria) insegna a essere gioiosi quando ci si sente vittime di uno stato d’animo tendente alla tristezza. Questo stile ci dà il mezzo e l’energia per attraversare l’infelicità e uscirne esprimendo allegria con il corpo, perché è già insita nella persona. Bisogna solo imparare a tirarla fuori.
Stessa cosa vale per lo stile Buleria (burla, scherzo) che è particolarmente contagioso e coinvolge l’intero gruppo.
Chi esegue lo zapateado, cioè il battito dei piedi tipico del flamenco, mette in pratica un rito di introversione e concentrazione. Il ballerino diventa lo strumento musicale di se stesso.
Con ritmi forti e movimenti fermi che provengono dall’energia canalizzata, impara a esprimere il proprio linguaggio, crea suono e musica. Si tratta, quindi, di una buona palestra per imparare a concentrarsi.
Curare i rapporti umani con la danza
Attraverso il flamenco si può imparare ad ascoltare il corpo, toccarlo, accettarlo, percepirne la posizione, il suo ritmo interno e carpire sensazioni, desideri e necessità. Chi si avvicina al mondo del flamenco impara ad apprezzarne anche l’aspetto della coesione sociale, perché è da sempre un fattore di aggregazione molto forte. Questo ballo accomuna persone molto diverse tra loro, ma unite dalla voglia di socializzare e di condividere un linguaggio comune. Non è solo un ballo, ma anche volontà di incontrarsi, di festeggiare, di conversare. In breve, è un’arte che permette di incontrarsi e scambiare esperienze.
Il flamenco “avvicina”
Il movimento corporeo tipico del flamenco aiuta a guardarsi dentro, analizzando le emozioni che piano piano affiorano e prendono vita con le espressioni del volto, delle braccia e con il ritmo. L’energia che si sprigiona offre un grande potere di crescita, che sconfina in altri ambiti della vita. In questo modo, non solo si stimola la creatività ma si sviluppa anche il senso di tolleranza, comprensione e rispetto del gruppo.
L’atmosfera di collaborazione e confidenza nelle lezioni-riunioni flamenche è di fondamentale importanza. L’assenza di giudizio, l’ambiente sereno e la convivialità sono alla base di tutto. Non solo. Per riuscire ad attivare le funzioni riparatrici del flamenco è di fondamentale importanza il gruppo.
L’energia delle persone porta a uno stato di concentrazione in cui possono meditare in movimento scambiando energia tra loro. E la meditazione in movimento fa sì che questa energia fisica ed emotiva sia centrata in maniera più completa all’interno di ognuno.
Prima di danzare bisogna riscaldarsi
Prima di iniziare a ballare è importante fare un riscaldamento di 10 minuti che coinvolga l’intero corpo: movimenti circolatori con la testa, con le spalle, con le braccia e con il bacino. Durante gli esercizi che permettono un corretto afflusso di sangue ai muscoli e che riducono le probabilità di traumi, è meglio tenere gli occhi chiusi. Questo aiuta la persona a entrare in una condizione di relax e di concentrazione.
Anche per principianti
Per ballare il flamenco non bisogna essere professionisti o gitani. Tutti possono imparare a seguire il ritmo e a esprimersi attraverso il corpo.
«Una delle prime cose che cerco di fare nelle mie lezioni-laboratorio è contrastare i preconcetti. Alcuni sono convinti che solo i gitani siano depositari del sapere flamenco perché hanno il ritmo nel sangue, ma non è così».«Io insegno ai miei allievi a utilizzare tecniche adatte a evitare i blocchi emotivi e fisici, poi a concentrarsi sulla respirazione e sulla postura eretta. L’atteggiamento deve essere un’espressione di fierezza del proprio corpo, le spalle basse, il petto in fuori, la testa e i gomiti alti» spiega Lisa Flores.
Servizio di Annarita Carbone.
Con la consulenza di Lisa Flores, insegnante di flamenco e counselor a Roma.