Se il mal d’orecchio è esterno potrebbe causare un dolore acuto e forte, che peggiora durante la masticazione, ma anche solo toccando o muovendo il padiglione auricolare.
L’otite esterna è un’infiammazione che, di solito, colpisce un solo orecchio e che in alcuni casi comporta anche la fuoriuscita di pus. Quest’ultimo è il segnale che indica la presenza di batteri; è, quindi, necessario prendere antibiotici a uso locale prescritti dal medico di base. Durante la fase acuta e il trattamento è sconsigliato bagnare l’orecchio e, soprattutto, frequentare le piscine.
Mal d’orecchio, se esce sangue cosa significa?
Se il dolore non è acuto ma dall’orecchio escono anche delle gocce di sangue forse si tratta di un’infiammazione del timpano. È un’infezione virale che colpisce la parte esterna della membrana timpanica, sulla quale si formano delle bolle che, quando si rompono, fanno fuoriuscire del sangue. La concomitanza di dolore e sangue spesso può spaventare chi ne è colpito, tuttavia non è una condizione pericolosa e non richiede cure particolari perché deriva da un virus contro il quale non esistono farmaci specifici, ma basta semplicemente aspettare che la malattia faccia il suo corso e si risolva spontaneamente.
Quando compare dopo un volo in aereo
Probabilmente si tratta di un baro-trauma. Quando infatti si subisce uno sbalzo di pressione, come succede durante il decollo o l’atterraggio, l’orecchio può risentirne e risultare dolorante. Se l’organismo non riesce a compensare, l’orecchio si tappa e può verificarsi anche un piccolo travaso di sangue. In questi casi, se il senso di ovattamento non scompare nel giro di poco, è bene recarsi da un otorino, che potrebbe prescrivere dei corticosteroidi per decongestionare l’orecchio.
Un dolore a fitte che va e viene
Se si avverte un mal d’orecchio a fitte, cioè simile a quello che si sente quando si viene punti, che si accentua mentre si mastica o si sbadiglia e si irradia verso lo zigomo, la mandibola e la tempia probabilmente non si tratta di un problema dell’orecchio, ma dell’articolazione temporo-mandibolare o dei denti. In questi casi, quindi, dopo una prima visita otorinolaringoiatrica, che comunque deve sempre essere il primo specialista da consultare in caso di mal d’orecchio, potrebbe essere necessario rivolgersi a un dentista, uno gnatologo o a un chirurgo maxillo facciale.
Mal d’orecchio, mal di gola e raffreddore
Quando al mal d’orecchio si accompagnano mal di gola, raffreddore e febbre è facile che sia una irradiazione del dolore. Si tratta di un dolore secondario, cioè che si irradia da sedi vicine o strettamente collegate all’orecchio. Infatti, dal momento che naso, orecchio, bocca, mandibola e gola sono collegati tra loro, non è raro che si avverta dolore all’orecchio a causa di un’infezione o un’infiammazione degli organi vicini. In questi casi, è importante fare al più presto una visita dall’otorinolaringoiatra soprattutto se si è fumatori e bevitori e soprattutto se si sospetta di aver contratto il Covid. Infatti, potrebbe trattarsi di una tonsillite, faringite o laringite, ma potrebbe anche essere il primo segno di una malattia più seria.
Dolore acuto, se non passa meglio rivolgersi al medico
Quando il dolore è acuto il consiglio per gli adulti è quello di andare dal medico di famiglia, che se si tratta di otite può già fare la diagnosi e prescrivere una cura. Se invece l’orecchio è ovattato, si ha un dolore a fitte o che non passa, e se si accompagna anche ad altri sintomi è meglio fare una vista dall’otorinolaringoiatra. In ogni caso è comunque sconsigliata l’automedicazione e soprattutto è bene evitare di prendere gocce antibiotiche senza avere una diagnosi, perché si potrebbe peggiorare la situazione.
Mal d’orecchio nei bambini, cosa fare
È molto difficile capire quando i bambini piccoli hanno mal d’orecchio perché non sono ancora in grado di spiegare il dolore che provano e dove lo sentono. Tuttavia, possono esserci dei segnali che devono far pensare a questo dolore; sono il pianto, una maggiore irritazione e nei bambini un po’ più grandi il portarsi spesso la mano all’orecchio. Le cause più frequenti di mal d’orecchio nei più piccini sono due: l’otite e la dentizione. Nel primo caso un metodo empirico, ma efficace, è quello di schiacciare la parte del padiglione auricolare chiamata trago (quella che chiude l’orifizio) e se il piccolo si lamenta o scoppia a piangere quasi sempre è segno che si tratta di un’otite e, quindi, occorre una visita dal pediatra. Se, invece, ci si accorge che sta mettendo i dentini potrebbe trattarsi di un dolore riflesso che scomparirà non appena sarà uscito il dentino.
Mal d’orecchio, i rimedi naturali
Non solo i farmaci ma anche i rimedi naturali possono essere usati per curare il mal d’orecchio e le conseguenze negative che può aver provocato, dal dolore acuto alle fitte.
Servizio di Elena Cassin
Con la consulenza della dottoressa Lucia Oriella Piccioni, otorinolaringoiatra dell’Irccs ospedale San Raffaele di Milano