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Spese mensili dei single. Le strategie per risparmiare

Dalle utenze alle spese alimentari: i consigli per le famiglie unipersonali

Pubblicato a cura della redazione web

Servizio di Lorena Bassis. Con la consulenza di Luigi Gabriele, Public affair di Adiconsum. 

Secondo le rilevazioni Istat, le famiglie unipersonali – per scelta o necessità – negli anni hanno fatto registrare una crescita costante. La maggioranza delle persone che decidono di vivere da soli e di affrontare così tutte le spese relative sono donne. Prima di fare questa scelta è bene porsi alcune domande sulle spese mensili che i single devono affrontare, legate alla casa, e sulle possibilità di risparmio. Per esempio quanto costa vivere da soli in affitto? E qual è il costo della vita che deve affrontare un single quotidianamente rispetto a una coppia? 

 

Vivere da soli: i costi dell’affitto

La casa è la prima voce di spesa di una famiglia, che sia monocomponente o con più persone. Ecco quanto costa andare a vivere da soli e quali sono le strategie per risparmiare.

Se escludiamo quanti possono avere già a disposizione una casa in cui abitare da soli (pensiamo a chi, per esempio, è rimasto vedovo o si è separato) per tutti gli altri la soluzione dell’affitto è preferibile. Innanzitutto, perché spesso i single possono non avere garanzie tali per chiedere un mutuo, oppure si tratta comunque di una condizione transitoria e non di una scelta di vita definitiva.

Il canone d’affitto di un mono o bilocale può variare sensibilmente da una città all’altra. Sul prezzo incide molto anche la zona: si spenderà di più se l’appartamento è ubicato in una zona centrale o periferica, ma ben servita dai mezzi pubblici. Un miniappartamento per un single va più che bene, ma a Roma, Milano o Napoli, solo per fare un esempio, si possono spendere anche più di mille euro al mese.

Le spese aggiuntive 

Quando si entra in una casa nuova, oltre alle spese d’affitto necessarie per andare ad abitare da soli, ci sono sempre delle spese aggiuntive da sostenere. Oltre alla registrazione del contratto di locazione, il proprietario chiederà di versare la cauzione, che corrisponde di solito a tre mensilità. Inoltre, occorre procedere con il cambio di intestazione dei contatori di energia, gas e acqua (da mettere in conto un centinaio di euro per ogni utenza).

Vivere da soli o in coppia non fa grande differenza: il canone d’affitto da pagare resta invariato. Ma c’è un però. La spesa non verrà ammortizzata dall’utilizzo in comune o dalla presenza di una seconda entrata su cui poter contare.

 

Le spese mensili di un single per la casa

Oggi sul mercato libero ci sono tante offerte messe in campo dai fornitori di energia elettrica e gas. La maggior parte dei contratti si possono modulare in base alle esigenze personali.

La tariffa deve essere in linea con il proprio consumo: oggi non è così difficile considerato che a dare una mano ci sono i cosiddetti preventivatori, quei siti che aiutano nella comparazione delle tariffe come, per esempio, segugio.it, comparasemplice.it., facile.it, sostariffe.it.

Le utenze e i costi fissi possono limitare il risparmio

Il consumo di luce, acqua e gas è legato all’utilizzo di una sola persona e per questo è di per sé più basso rispetto a quello di coppie e famiglie. Da soli, magari stando fuori casa per gran parte della giornata, risulta anche più facile evitare sprechi e consumi non necessari. Non va dimenticato che una buona parte dell’importo in bolletta è dato da una serie di costi fissi e imposte.

Secondo i calcoli fatti da Adiconsum la spesa mensile per le utenze domestiche di un single ammonta a 155 euro mentre quella di una coppia a 185 euro. La differenza è minima. Inoltre, con la riforma della bolletta elettrica, in vigore dal 1° gennaio 2019, e l’entrata in vigore della tariffa progressiva finirà per pagare di più chi consuma di meno con rincari previsti fino a 117 euro all’anno.

La spesa alimentare: meglio comprare cibi sfusi 

L’acquisto del cibo, anche per i single, è uno dei costi che varia soprattutto in base alle abitudini di ciascuno. Chi ama preparare con le proprie mani pietanze gustose spenderà di meno rispetto a chi invece predilige piatti già pronti o prodotti surgelati. D’altra parte, è piuttosto noto che sono comodi e veloci, ma non certo economici. A fare la differenza sul totale a fine mese c’è anche la scelta del negozio dove fare acquisti, il supermercato piuttosto che l’ortolano sotto casa.

A meno che non si tratti di prodotti a lunga conservazione (cibi in scatola, pasta, conserve) per tutti gli altri alimenti è meglio lasciare le “confezioni famiglia” ai nuclei numerosi (anche se possono sembrare più convenienti) e puntare sulle monoporzioni proposte oramai dalla maggior parte delle aziende alimentari. Costano un po’ di più, ma almeno si evita di doverli buttare perché scaduti prima di riuscire a mangiarli.

 

Single o coppia, spese mensili alimentari a confronto

La spesa media mensile di un single per riempire la dispensa e il frigorifero è di 220 euro contro i 280 euro spesi da una coppia. Un single spende, invece, 40 euro al mese tra detersivi e prodotti per l’igiene personale, contro i 60 euro spesi dalla coppia. Tirando le somme vediamo che sul totale la differenza non è poi così rilevante.

Infine le offerte multipack o i 3×2 vanno bene per i single solo se si tratta di detersivi, prodotti per l’igiene personale, fazzoletti o altro che non abbia scadenza (sempre che l’appartamento consenta di fare questo tipo di scorte). 

Il costo della vita è più basso se si è in due

«Se confrontiamo la spesa complessiva relativa all’affitto di un appartamento, delle utenze e dell’approvvigionamento tra alimentari, prodotti per la casa e l’igiene, un single spende in totale solo 110 euro in meno al mese rispetto a chi vive in coppia. Riesce a risparmiare di più chi vive in due, soprattutto se entrambi hanno un reddito» spiega Luigi Gabriele, di Adiconsum.

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